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Un Racconto tutto per sè

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Un Racconto tutto per sè
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5 Maggio 2022 – 15 luglio 2022
Il materiale pubblicato proviene dal concorso “Un racconto tutto per sé”, voluto dal Sistema Bibliotecario di Ateneo, con l’intento di valorizzare e supportare le forme espressive della creatività contemporanea femminile tramite racconti e illustrazioni. Al concorso è seguita una mostra con esposizione di tutti i lavori delle partecipanti riportati in questo percorso.
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1Un racconto tutto per sé contest editoriale ottimizzato.jpg.jpg2022-Un racconto tutto per sé contest editorialeMoriani, Vittoria L’illustrazione, realizzata in tecnica digitale, raffigura una giovane donna con i capelli dispiegati come i petali di un fiore, ai cui estremi sono rappresentate cinque professioni diverse, alcune ancora oggi considerate prettamente maschili, altre in cui la presenza femminile è già accettata. La ragazza ha gli occhi chiusi e sorride, come se stesse avendo un bel sogno. Il messaggio che vorrei trasmettere è di libertà di scelta per il futuro in modo sereno e consapevole delle proprie capacità, dando la possibilità di abbracciare stili di vita anche molto differenti, ma tutti ugualmente importanti nel percorso di sviluppo individuale e di autodeterminazione.Immagine
2Copia di Etichette_Giulia Desogus.jpg.jpg2022-[Unlabeled]Desogus, Giulia L’illustrazione racconta di un essere dalle sembianze umane caratterizzato da una pelle simile al jeans. La figura è colta in un momento di scelta importante in cui deve scegliere delle stoffe che andranno poi a etichettarla nella vita: come vorrà presentarsi agli altri? In che modo intenderà definirsi? Un attimo così delicato necessità di una buona riflessione che, in questo caso, sfocia della selezione di una pezza molto particolare con su scritto “Unlabeled”, ovvero “senza etichetta”. In un periodo storico in cui si ricercano spesso termini specifici per racchiudersi in una determinata definizione può essere rivoluzionaria la scelta di andare contro questa tendenza e dare il permesso a se stessi di essere ciò che si è, dando spazio a visioni nuove che possano prendere il posto ad altre ormai passate.Immagine
3Savarese_iIllustrazione Un racconto tutto per sé.jpg.jpg2022-Illustrazione per “Un racconto tutto per sé”Savarese, Antonella Dalle copertine sulle riviste, passando per la tv, fino ad arrivare al mondo dei social, l’immagine della donna è da sempre stereotipata e costretta a rientrare in canoni estetici e morali imposti molto spesso dalla società. L’opera vuole essere invece un tributo alle donne che ogni giorno si costruiscono da sé e passo dopo passo riescono ad uscire da un modello che vuole l’universo femminile omologato a canoni di perfezioni lontani dalla realtà. Il collage rappresenta, appunto, la possibilità di uno persona di essere esattamente com’è, rivendicando la propria personalità estetica e morale.Immagine
4Briciole di vita.pdf.jpg2022-Briciolo di vitaBenedetti, Nicoletta Articolo e saggio
5Racconto “Maratone Celesti”.pdf.jpg2022-Maratone celestiElefante, Gerardina Volevo mettere ordine. Ma ho te che sei Disordine in me. Hai preso voce, qui, con un’innocua scintilla, surrogato d’amore che, a contatto con la superficie altamente infiammabile del mio pericardio, ha generato un incendio. Doloso. Piena avvertenza, deliberato consenso e materia grave ti sono connaturati: il tuo peccato è mortale. Esisterà anche per te una pena nel contrappasso provvidenziale e generale, tu la sconterai e te la meriterai tutta, ma ora, ti prego, resta ancora un attimo, all’ombra del rogo che hai innescato. Sei farmaco per me: veleno sì, ma antidoto di più. Il divario fra i miei spazi e i tuoi, fra i miei silenzi e i tuoi, fra i miei passi e ancora i tuoi è talmente vasto che l’unica cosa assodata è che di certo non ci troviamo nel mezzo io e te ma più distanti, per niente attigui, dove non ci potremmo mai nemmeno sfiorare, dove distanza vale a dire agli antipodi. Ci incontrammo in un’eclissi noi due, nel palpito della sovrapposizione di Luna e Sole, quando per un istante si presero a rincorrere in una maratona celeste, lasciando le regioni remote, fino a mediare per una stabilità occulta e maestosa, paradossale anche per gli abitanti della terra.Articolo e saggio
6(1).tif.jpg2022-Un racconto tutto per séBuson, Daria ; Paolella, Sara ; Iannaccone, Erica ; De Maio, Chiara ; Fristachi, Eleonora ; Desogus, Giulia ; Università degli studi di Salerno, Sistema Bibliotecario Il libretto raccoglie i racconti e le illustrazioni vincitori del concorso ; La pubblicazione è curata dal Sistema Bibliotecario di Ateneo in occasione del venticinquennale dell'apertura al pubblico della Biblioteca del polo umanistico "E.R. Caianiello" dell'Università degli Studi di SalernoLibro moderno
7Us.jpg.jpg2022-UsPelagotti, Irene L'illustrazione in questione raffigura due figure femminili di profilo in procinto di darsi la mano o comunque di avere un contatto fisico, questo sottolinea la sorellanza, l'unione, la reciproca fedeltà, l'empatia e l' appoggio, in tutti i suoi sensi, che esse danno l'una per l'altra, e quindi il punto di forza. Le figure sono rappresentate in modo idealistico, così che non rappresentino nessuno in particolare ma allo stesso tempo, figure in cui tutte si possono identificare. Sono figure leggere, sospese a mezz'aria, in una dimensione sognante e serena, incorniciate da fiori e piante che sottolineano e rappresentano ancora una volta la leggerezza, e la femminilità.Immagine
8Pingiotti_Jessica.jpg.jpg2022-[Donna]Pingiotti, Jessica La Donna è l'essere più combattente che ci possa essere, anche nelle donne più fragili al momento del bisogno esce lo spirito di una leonessa. Per la famiglia, per il lavoro, per la salute, per cercare di far andare sempre tutto nel verso giusto, forse anche per non sembrare debole davanti agli occhi degli altri, anche perché non lo è affatto!Immagine
9Filo rosso.png.jpg2022-Filo rossoFaltoni, Viola Corpi, culture e storie diverse, unite dal filo rosso di un destino comune: una società che ci rema contro, ci deride e abusa dei nostri corpi, delle nostre menti e soprattutto della nostra umanità. Un filo rosso che però ci lega anche in tutta la miriade di sfaccettature che ci definiscono donne e che dunque ci insegna ed invita ad essere solidali l'una con l'altra, pronte a porgere la mano nelle situazioni più dure. Le donne che ho raffigurato non hanno un volto, così che chiunque possa rivedersi almeno in una di loro, per sentirsi un po' meno sola, un po' meno incompresa, ma un po' più sicura ed orgogliosa di se stessa.Immagine
10Racconto_Di_Lorenzo_Ylenia_Un essere_speciale.pdf.jpg2022-Un essere specialeDi Lorenzo, Ylenia La protagonista di questo racconto è Evelyn, la quale conosce un uomo molto più grande, sicuramente più maturo e affermato dal punto di vista lavorativo. Evelyn si innamora follemente di Joele nonostante tutte le avversità che la vita le ha posto lungo il suo cammino, partendo dalla scomparsa di suo fratello. Joele è un uomo che non riesce a riconoscere e gestire le sue emozioni: l’autorità dei genitori è stata prevalente nella sua esistenza. Malgrado tutte le difficoltà presenti, ci troviamo di fronte ad un dialogo, una conoscenza avvenuta per puro caso in un locale pubblico e continuata per scelta per diversi mesi. Il desiderio di vedersi è forte e supera di gran lunga anche la distanza che divide i nostri amanti. “Si può amare un uomo molto più grande?” Questo dubbio assilla la nostra protagonista, ma sarà soltanto il destino a darle conferma.Articolo e saggio
11ALTRO_(INDICARE)_Annalia_Leone.pdf.jpg2022-ALTRO (INDICARE)Leone, Annalia La protagonista sta compilando un questionario sulla “mobilità dei giovani dai 18 ai 35 anni”. Il motivo è imprecisato. Una domanda in particolare risveglia in lei annosi flussi di coscienza su quello che avrebbe voluto fare nella vita; dall’infanzia a un’età adulta che ancora non ha vissuto ma che considera già come inesorabilmente segnata. Ciò che avrebbe fatto in un’altra vita ci mostra i limiti che ha lasciato che si posassero attorno a lei. Come si è mossa davvero in questi anni.Articolo e saggio
12Sara, storia di una donna che ce l'ha fatta.pdf.jpg2022-Sara, storia di una donna che ce l’ha fattaMemoli, Francesca Pia Sara è una giovane donna, mamma e moglie , derisa da tutti e stimata da nessuno, che trascorre la maggior parte delle sue giornate in casa alternando le faccende domestiche alla cura dei suoi figli. Il rapporto con il marito non esiste da tempo , i due coniugi sono diventati due estranei che condividono un luogo che dovrebbe essergli familiare, ma che di fatto si rivela essere un ambiente “malsano” , oppressivo per Sara. La situazione peggiora con il covid e, in particolar modo, con i lockdown che ne conseguono. I due coniugi sono costretti a vivere e a condividere gli stessi ambienti ventiquattro ore su ventiquattro ed è chiaro che, in una situazione di “convivenza forzata”, il clima psicologico che si respira in casa è pesante. La ragazza riesce , ben presto, a trovare la forza per riprendere in mano la sua vita e per rompere quell’equilibrio malsano che la vita gliela stava rovinando.Articolo e saggio
13Algoallucinosi.pdf.jpg2022-AlgoallucinosiBuson, Daria “Algoallucinosi” è un racconto breve in prima persona. Un ricordo concreto e doloroso di una sera tanto lontana quanto sempiterna vissuta dall’io narrante. Una descrizione dettagliata di elementi stampati nella memoria che la narratrice e protagonista desidererebbe solamente cancellare. Un tentativo di esorcismo di sensazioni di inadeguatezza, di strazio e di vuoto insiti nell’animo umano. “Algoallucinosi” è un racconto sul confronto con gli altri, sull’amore non corrisposto, sul silenzio glaciale dei sentimenti non espressi, in cui lettrici e lettori possono indentificarsi con l’io narrante e il suo flusso emotivo di coscienza, dove specifici termini medici e parole intraducibili rubate a lingue straniere supportano il vano tentativo di dare un senso a ciò che è stato e a ciò che ancora è.Articolo e saggio
14Illustrazione - un racconto tutto per sé - Maddalena Martinez Ball.jpg.jpg2022-"Un racconto tutto per sè"Ball Martínez, Maddalena L’illustrazione vuole prendere alla lettera il significato del titolo. Rappresenta infatti un personaggio femminile, solo, nell’atto di leggere. Non si vede bene il volto della donna, e ogni lettrice può in questo modo riconoscersi in lei. La posizione in cui siede non è del tutto naturale, così come l’esperienza individuale di ogni donna può essere contorta e complessa. Tuttavia la protagonista risulta serena, in fondo è seduta, indossa una maglietta comoda e sorride. È proprio nella sua lettura che riesce a trovare un senso di pace o appartenenza. L’esperienza è individuale, non soggetta allo sguardo di un osservatore. Lo sfondo è completamente buio, e l’unica fonte di illuminazione è la lampada che dirige un potente fascio di luce verso libro. Il soggetto principale dell’illustrazione è dunque il rapporto, il dialogo tra il libro e la donna, ognuno parla con l’altro e parla dell’altro.Articolo e saggio
15Inner Garden_Coletta.jpg.jpg2022-Inner GardenColetta, Cecilia Una ragazza è seduta su una sedia ed è ritratta davanti una siepe fiorita. Non sembra gioiosa: anzi, quasi fieramente mostra la propria capigliatura non simmetrica, come se si fosse appena tagliata i capelli da sola. Dal suo vestito scuro partono rami secchi, che contrastano con la valanga di fiori che circondano e avvolgono la donna. Come un pavone, si tende a mostrare la parte migliore e più bella di se stessi per attirare l’attenzione, ma incosciamente creiamo barriere per paura di non essere realmente accettati.Immagine
16Tarau_Vivien_ILLUSTRAZIONE_UnRaccontoTuttoPerSe.jpg.jpg2022-FiorireTarau, Vivien Esistono tantissimi tipi di fiori al mondo e lo sguardo incantato con cui li guardiamo non pone nessuno in secondo piano, le donne assomigliano incredibilmente ai fiori, meravigliose nella loro diversità, nei loro colori e nei significati che trasmettono ma sono anche estremamente fragili, basta pochissimo per danneggiarli e rompere quella purezza che emanano.Immagine
17mirror.png.jpg2022-MirrorCaprio, Maria Rosaria "Sei sempre stata in me, non me ne rendevo conto". Questo racchiude personalmente tutto il mio percorso di crescita (di studi e personale), un percorso nel quale ci ritroviamo un pò tutti noi, chi più chi meno. Crescendo incontreremo persone che ci diranno che non siamo capaci, che non siamo pronte, che non siamo abbastanza, che siamo fragili, impotenti, troppo deboli, e questo diventa un limite mentale. Nel percorso di crescita, quando decidi di reagire, capisci che in realtà il limite non esiste, che nello specchio riflette anche la tua forza, e che possiamo raggiungere ciò che vogliamo. Quando ce ne rendiamo conto davvero capiamo che siamo sempre stati capaci di farlo, ma che causa forze "maggiori" non ci abbiamo manco mai provato.Immagine
18illustrazione-concorso.-Ginestra.jpg.jpg2022-GinestraOrtiz, Maria Claudia Il passato di Ginestra lascia ancora lividi sulla pelle, gridando la notte senza tregua. Le cicatrici le disegnano la schiena, ricordandole le battaglie perse contro un mondo ostile che non ha saputo accettare le sue fragilità. Non si rimarginano ancora i tagli e bruciano le ferite per tutte le sofferenze vissute e per le persone che, volontariamente, sono fuggite via da lei. Come insegna il suo nome, però, c’è un fiore che, per quanto piccolo e delicato, riesce a sbocciare sulle pareti rocciose e aride di un vulcano. Ed ecco, proprio come una fenice, la pianta della ginestra alza il capo, sollevandosi dalle ceneri. Allo stesso modo, sarà dalla solitudine e dalla polvere che Ginestra potrà ripartire. Su quella cicatrice profonda sotto le scapole, è lì che cucirà le sue ali.Immagine
19Rebecca_Palermo.jpg.jpg2022-NotesPalermo, Rebecca Rappresenta tutte le donne immerse in quella che pensano sia la realtà e ci sono sprofondate dentro fino ad affogarvici, per poi riemergere fino ad abbandonare completamente quell'abisso; il movimento dell'emersione segue quello che compie la mano per voltare pagina, a indicare che le donne della raccolta siamo tutte noi e che le loro storie sono anche le nostre. Una volta liberate dalle acque che invischiano le nostre ali siamo libere di librarci in cielo.Immagine
20Racconto Chiara De Maio.pdf.jpg2022-Solo un giocoDe Maio, Chiara La storia di Lidia è la storia di tante donne. Donne che si recano a lavoro, donne che prendono i mezzi pubblici, donne che viaggiano. Donne che vivono. Le donne subiscono quotidianamente commenti indesiderati, fischi, avance, violenze e stupri per il solo fatto di essere donne. Può accadere al parco, in strada o in pullman. Con il suo discorso potente e coraggioso, Lidia racconta la sua esperienza rivolgendosi non a caso ad un gruppo di studenti. Alle ragazze va l’invito a non vergognarsi, a denunciare sempre e a parlare apertamente di questi episodi. Ai ragazzi va l’invito a non replicare questi modelli di comportamento maschilisti, in quanto retaggi di una cultura patriarcale che considera le donne come oggetti sessuali. Le parole di Lidia intendono spingere gli uomini ad allenare la loro empatia, a mettersi nei panni delle donne e a comprendere che molestare le donne non è un gioco, ma una violenza psicologica e fisica a tutti gli effetti, spesso banalizzata e derubricata come goliardia o apprezzamenti innocenti.Articolo e saggio