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Nome completo
Cammarano, Salvatore
Varianti
Cammarano, Salvadore
Cammerano, Salvatore
Camerano, Salvadore
Cammerano, Salvadore
Camarano, Salvatore
 
Ruolo
Librettista
Poeta
Pittore
Scenografo
Avvocato
 
Nazionalità
Italiana
 
Data di nascita
19-03-1801
 
Genere
M
 
Luogo di nascita
Napoli
 
Data di morte
17-07-1852
 
Luogo di morte
Napoli
 
Biografia
Figlio di Giuseppe, nipote di Filippo, allievo di G. Rossetti e dell’abate Quattromani, frequentò dei corsi di scenografia tenuti dall’architetto Niccolini al teatro S. Carlo e fece parte di un’Accademia poetica detta Delfica. Esordì con alcuni drammi in prosa, rappresentati al Teatro dei Fiorentini di Napoli. Introdotto nell’ambiente del S. Carlo, inizialmente non ebbe molta fortuna per l’ostilità di D. Barbaia, impresario dei Reali teatri e solo nel 1831 riuscì ad ottenere un impiego come semplice concertatore. Tre anni dopo diede la prima prova ufficiale come librettista con La sposa, melodramma in due atti con musica di E. Vignozzi; nel 1835 riuscì a far rappresentare al S. Carlo l’opera Ines de Castro ed ebbe la fortuna di essere presentato a Donizetti, per il quale compose il libretto di Lucia di Lammermoor (melodramma in 3 atti; Napoli S. Carlo, 26 settembre 1835) e primo di una lunga serie (si ricordano, Belisario, Venezia, La Fenice, 4 febbraio 1836; L'assedio di Calais, Napoli, S. Carlo, 19 novembre 1836; Pia de' Tolomei, Venezia, teatro Apollo, 18 febbraio 1837; Roberto Devereux o Il conte di Essex, Napoli, S. Carlo, 29 ottobre 1837; Maria di Rudenz, Venezia, La Fenice, 30 gennaio 1838, Poliuto (scritto nel 1838, venne proibito dalla censura per il soggetto "troppo sacro" e rappresentato al S. Carlo di Napoli solo il 30 novembre 1848, precedentemente era stato rappresentato a Parigi il 10 aprile 1840, tradotto e rielaborato in 5 atti da E. Scribe, con il titolo Les martyres). Sempre per Donizetti scrisse il libretto Ruy Blas, che doveva essere rappresentato al S. Carlo nel 1843 e che invece non venne mai musicato. Conosciuto come "il librettista di Donizetti", il C. collaborò con numerosi compositori, legati in gran parte all'ambiente teatrale napoletano, assai popolari in Italia e all'estero nella prima metà dell'Ottocento: G. Pacini (per il quale scrisse Buondelmonte, La stella di Napoli, Merope, La fidanzata còrsa, Malvina di Scozia, Saffo ed Ester d'Engaddi), S. Mercadante (per il quale scrisse Elena da Feltre, La vestale, Il reggente, Il vascello di Gama e Gli Orazi e Curiazi), F. Ricci, G. Lillo, V. Battista, N. De Giosa, A. Nini, A. Peri, L. Rossi, G. Staffa ed il fratello Luigi Cammarano. A partire dal 1844 il suo nome si doveva legare alla fama di Giuseppe Verdi per il quale scrisse: Alzira (tragedia lirica in 1 prologo e 2 atti; Napoli, S. Carlo, 12 agosto 1845), La battaglia di Legnano (tragedia lirica in 4 atti; Roma, teatro Argentina, 27 gennaio 1849) e la Luisa Miller (melodramma tragico in 3 atti; Napoli, S. Carlo, 8 dicembre 1849). Infine, dopo aver lavorato alla stesura di quello che nelle mani di F. M. Piave sarebbe diventato il libretto del Rigoletto e dopo aver rinunciato al progetto di un libretto sul King Lear di Shakespeare (il cui soggetto fu ritenuto troppo tragico e impegnativo dal compositore bussetano), scrisse quella che doveva essere la sua ultima fatica letteraria e forse l'opera più originale di tutta la sua produzione, Il trovatore (dramma in 4 atti; Roma, teatro Apollo, 19 gennaio 1853), lasciato incompiuto a causa della sua prematura scomparsa (il libretto fu completato dal giovane poeta L. E. Bardare)