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Nome completo
Mascagni, Pietro
Varianti
Mascagni, Pietro, 1863-1945
 
Ruolo
Compositore
Direttore d'orchestra
 
Nazionalità
Italiana
 
Data di nascita
07-12-1863
 
Genere
M
 
Luogo di nascita
Livorno
 
Data di morte
02-08-1945
 
Luogo di morte
Roma
 
Biografia
Nel 1880 scrisse le prime composizioni vocali (Elegia per soprano, violino e pianoforte, Ave Maria per soprano e pianoforte, Pater noster per soprano e quintetto d’archi) e orchestrali (sinfonia in fa maggiore). Nel febbraio 1881, a Livorno, venne eseguita la sua cantata per quattro voci soliste e orchestra In filanda, composta sul testo di Soffredini. In luglio scrisse la cantata Alla gioia, sul testo di F. Schiller tradotto da A. Maffei. Il 6 maggio 1882 si trasferì a Milano e il 12 ottobre superò brillantemente l’esame di ammissione al conservatorio, dove studiò con M. Saladino e con A. Ponchielli. Nel febbraio 1883, profondamente colpito dalla scomparsa di R. Wagner, il M. compose un’Elegia in morte di Riccardo Wagner, di cui però non è rimasta traccia. Scrisse la romanza per tenore e orchestra Il re a Napoli, eseguita al teatro Goldoni di Livorno l’11 ottobre 1884. Stabilitosi a Cerignola come direttore della filarmonica e della banda musicale, lavorò al Ratcliff, compose una Messa e preparò in poco tempo un'opera per il concorso Sonzogno: la Cavalleria rusticana (libretto di Targioni-Tozzetti e Menasci, da G. Verga) che, vittoriosa nel concorso, fu rappresentata a Roma, al teatro Costanzi, nel 1890 con esito trionfale, confermato poi ovunque (ma gli procurò anche inaspettati contrattempi giudiziari allorché, constatato l’esito favorevole dell’opera, Verga rivendicò in tribunale diritti d’autore più cospicui. La vertenza si concluse nel 1893 con l’assegnazione allo scrittore siciliano di un considerevole risarcimento in denaro). Seguirono nel 1891 la commedia lirica L'amico Fritz, nel 1892 I Rantzau, nel 1895 Guglielmo Ratcliff e Silvano, dramma in due atti di ambientazione marinaresca su libretto di Targioni Tozzetti, che subì la stroncatura unanime di pubblico e critica. Assunta la direzione del liceo musicale "Rossini" di Pesaro nel 1895 vi insegnò composizione fino al 1903. Il 1896 è la volta della poco fortunata Zanetto, il 1898 Iris, dapprima osteggiata dalla critica, poi giudicata uno dei suoi migliori lavori; a marzo del 1899, annunciava di lavorare ad una nuova opera, di ambiente romano, Vistilia, che l’editore Belforte pubblica a Livorno nel gennaio 1900, scene liriche di Giovanni Targioni Tozzetti e Guido Menasci dal racconto omonimo di Rocco de Zerbi, ispirato da Tacito (Ann. II. 85). Mascagni non porterà mai a termine questa composizione e molte sue parti confluiranno, trent’anni dopo, nel tardo Nerone. Nel 1901 creò la brillante Le maschere (rappresentata la stessa sera a Roma, Milano, Torino, Venezia, Genova, Napoli, Verona, ma accolta con favore solo a Roma); nel 1905 Amica, applaudita a Montecarlo; nel 1906 una Messa di Requiem per Umberto I. Nel 1911 appariva Isabeau, nel 1912 Parisina (da D'Annunzio), nel 1917 Lodoletta, nel 1919 l'operetta Sì, nel 1921 Il piccolo Marat e nel 1935 Nerone. Scrisse inoltre pochi lavori non teatrali. Fu dal 1929 accademico d'Italia e vicepresidente dell'Accademia stessa. Fu il primo compositore italiano a scrivere per il cinema muto (Rapsodia satanica, da Nino Oxilia). A Bagnara di Romagna è presente il museo dedicato al Maestro Mascagni contenente molteplici oggetti (tra i tanti anche il suo pianoforte e la sua poltrona), ritratti, componimenti e circa 5.000 lettere d’amore inviate da lui ad Anna Lolli dal 1910 al 1945. L'iconografia classica lo immortala con il consueto sigaro toscano tra le labbra e la folta capigliatura che lo ha fatto diventare famoso: il cosiddetto taglio alla Mascagni.