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http://hdl.handle.net/20.500.12836/5141
DC Field | Value |
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dc.contributor.author | Cioffi, Wanda |
dc.date.accessioned | 2024-05-09T06:30:33Z |
dc.date.available | 2024-05-09T06:30:33Z |
dc.date.issued | 2022 |
dc.identifier.uri | http://hdl.handle.net/20.500.12836/5141 |
dc.description | Quando mi sento sola e triste scrivo perché questo è l’unico modo che conosco per tirare fuori tutto ciò che ho dentro. Ci sono cose che, però, non vanno scritte perché il dolore di metterle nero su bianco è più forte che tenerle rinchiuse dentro il tuo cuore. Le scelte coraggiose, tuttavia, richiedono sempre un sacrificio e questo è il mio. Vi svelo il mio segreto: in passato sono stata vittima di bullismo. Venivo presa in giro per il mio aspetto e combattere contro il pregiudizio che gli altri hanno di te e poi contro l’idea che hai di te stessa basandoti sui loro giudizi è difficile. La frase che ha scandito la mia routine quotidiana per molto tempo è stata “Sei brutta. Ma ti sei vista? Fai schifo. Sparisci!”, e all’inizio ho finito per credere a quelle parole fino a quando non ho intrapreso il mio percorso universitario. Mi chiamo Sara, ho 25 anni e questa che vi sto per raccontare è la storia di come sono riuscita a superare quel periodo ritrovando finalmente la mia felicità. |
dc.language.iso | it |
dc.title | [Mi chiamo Sara, ho 25 anni e sono stata vittima di bullismo] |
dc.type | Articolo e saggio |
dc.rights.license | CC BY |
dc.relation.path | Un Racconto tutto per sè |
item.openairecristype | http://purl.org/coar/resource_type/c_18cf |
item.fulltext | With Fulltext |
item.grantfulltext | open |
item.cerifentitytype | Publications |
item.languageiso639-1 | it |
item.openairetype | Articolo e saggio |
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